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MIGRART ACTION

   MIGRART ACTION   

Dal febbraio all’aprile del 2015 i ragazzi dell’Associazione Menti Libere di Lignano Sabbiadoro (UD) svolgono una serie di attività ricreative con i ragazzi richiedenti asilo ospiti in città.

Nascono amicizie forti e quando escono i dettagli dei viaggi compiuti dai ragazzi per giungere in Europa i lignanesi rimangono basiti da tanta difficoltà e crudeltà.

Tre di loro, Tommaso, Alessandro Sandri e Paolo Tavani, spinti dalla voglia e dal bisogno di vedere con i propri occhi cosa sta succedendo decidono di intraprendere un viaggio insolito.

Ad ottobre del 2015 partono dal Friuli per ripercorrere a ritroso la rotta balcanica fino a giungere in Siria.

Con loro una tenda, un fornelletto hi tech, dei pennarelli colorati ed un rotolo di carta di trenta metri in cui ognuno potrà esprimersi liberamente.

Sono a Spielfeld quando l’Austria alza le barricate, ad Idomeni quando la Macedonia fa entrare solo siriani, iraqueni e afgani e a Lesbo nel vortice degli sbarchi.

In ogni punto toccano l’umanità in tutte le sue forme, in tutti i suoi estremi.

Il rotolo di carta di trenta metri viene srotolato in ogni luogo e per i tre ragazzi funge da catalizzatore di storie ed emozioni e senza alcuna barriera li fa interagire con le centinaia di persone incontrate.

Per i migranti, per lo pi bambini, rappresenta la possibilità di esprimersi liberamente offrendo loro una dolce evasione dal dramma quotidiano.

Il viaggio continua e li porta a Istanbul dove svolgono un progetto di murales partecipato nel centro comunitario per profughi siriani gestito dall’ONG Support To Life. Qua Alessandro decide di tornare a casa e gli altri due proseguono fino al confine turco siriano dove, dopo l’incontro con un losco individuo, capiscono che il viaggio si conclude lì.

Al loro ritorno, dopo un periodo di digestione fisica ma soprattutto emotiva, prendono lentamente consapevolezza della portata dell’esperienza vissuta e del materiale raccolto.

Questo rotolo rappresenta ora un innovativo ed imparziale modello di narrazione dei flussi migratori, scritto dai protagonisti stessi con il linguaggio universale del disegno.

Questa preziosa testimonianza ha dato vita ad un mostra che porta i visitatori ad immedesimarsi, per quanto possibile, nei panni dei migranti.