Recensione MigrArt @ Palermo
Martedi 22 Marzo al Molti Volti di Palermo è cominciato il mini tour MigrArt. Allo spettacolo era presente anche Misia Lo Bianco che ha scritto questa recensione :
…Ho avuto la fortuna di essere lì quella sera e fin dai primi istanti dell’inizio dell’esposizione di questo particolarissimo progetto,e con maggiore consapevolezza alla fine di questo sensibile connubio di arte- suono- integrazione e non solo, mi sono accorta che Ognuno di noi che stavamo appesi alla danza acrobatica delle immagini di Tommaso Sandri ritmata dal sound orchestrato in estemporanea da Roberto Amadeo con la voce del sax di Davide Mauro, ne avrebbe preso il mood e l’essenza e il significato e l’avrebbe messa dentro di sé così come i protagonisti avevano preso una parte di loro stessi mettendola dentro questo viaggio. E se quello che ahimè si è soliti vedere è lo sperpero, l’olocausto delle occasioni; un gesto di sterminio collettivo, perpetrato con continuità,
se siamo soliti sperperare gli incontri, quasi sempre affrontati senza curiosità, filtrati dalla diffidenza; o distruggere le parole, mai ascoltate, mai scandagliate, mai assunte e analizzate con la dovizia dell’entomologo esistenziale che dovremmo essere; o ancora, gettiamo via panorami, luci, filigrane di colori come fossero immondizia che non necessita di alcuna differenziazione; ma soprattutto la pulizia etnica delle emozioni, sostituite sistematicamente dalle paure con la correità della distrazione, MigrArt Project è una speciale eccezione alla regola. Come si può far finta di non vedere o non ascoltare chi arriva come dopo aver attraversato un’altissima marea che li ha portati alla deriva della loro dignità pur di fuggire dai loro inferni? Se lo sono chiesti di certo questi giovani ragazzi quando hanno deciso di partire e rifare al contrario il viaggio che i profughi con difficoltà inenarrabili avevano compiuto per arrivare nella nostra terra; se lo saranno chiesti mentre su un rotolo di trenta metri di carta, bambini e padri e paure e desideri e occhi e gabbie e preghiere incidevano le loro storie e tutto ciò si trasforma in una luce che ti trafigge il cuore tra tante che ti accecano; un gesto che non può essere fatto invano, non può deludere; che il maggior danno sarebbe ascoltare con minore emozione di chi la pronuncia. Alessandro Lillo Sandri.
Credo che le occasioni che abbiamo siano un miliardo di volte quelle che cogliamo, miliardi di volte quelle che diciamo di non aver avuto, un triliardo di volte quelle che servirebbero per far decollare la nostra piccola, stupida vita trascorsa nell’attesa di ciò che c’è già. Se solo semplicemente ci guardassimo più intorno, uscissimo fuori dalla nostra individualità, capiremmo in un istante che siamo tutti cittadini del mondo, parte di un’unica svariatissima comunità. MigrArt Project lo sa già.